Dicono di me

” La classe indiscussa di Si.Mon nasce da un’innata vocazione, che gli studi accademici hanno innalzato ad altissimi vertici.
I ritratti delle donne di quest’artista particolarmente ispirata ci hanno regalato l’immagine dell’incomparabile, sia dal punto di vista artistico, sia nell’ humanitas.
Si.Mon è protagonista assoluta di opere che accendono l’immaginazione e fanno pulsare il cuore di nobili sentimenti.
Si.Mon analizza l’universo femminile con opere iperrealiste per lo più di grandi dimensioni usando sia la tecnica dell’olio su tela che la grafica.
La sensibilità dell’artista traspare al di là della eccelsa qualità compositiva, nella forza degli sguardi , che indicano uno studio psicologico attento e profondo dei personaggi raffigurati.
Sono espressioni artistiche di grande valenza estetica, che denotano la propensione di Si.Mon a definire caratteri introspettivi ben delineati e a costruire immagini che lasciano un solco indelebile nell’immaginario dei fruitore.
Si.Mon dipinge con la classe dei grandi artisti contemporanei opere quali “ Sinfonia”, “Introspezione” e “Regina dei ghiacci”, mostrando un’eccezionale qualità descrittiva, che innalza l’universo femminile verso una spiritualità che è emblema e definizione dell’opera. ”

Prof. Claudio Lepri


” Nelle opere di Si.Mon riscontriamo un’empatica rispondenza fra visioni reali e allusive simbologie, egregiamente fuse in una composta armonia di forme e cromie relazionate con estrema cura e raffinatezza. Il tema dominante è quello della figura femminile tratteggiata come limpida espressione di sentimenti e valori spirituali che danno senso all’esistenza. Figure di giovani donne immerse in contesti surreali, fra petali di fiori e gocce d’acqua che ne accrescono l’etereo fascino, sono protagoniste di storie sussurrate con poetica voce, cui l’artista affida l’introspettiva analisi che affianca alla nitida percezione della loro sovrana bellezza, in una esemplare sintesi pittorica.”

Dott. Roberto Perdicaro


 “Forme delicate, dolcemente poetiche, popolano l’immaginario artistico di Silvia Montomoli, filtrate dalla sensibilità dell’artista con attenzione ai sentimenti e incondizionato amore per la natura.

Nei suoi dipinti confluiscono elementi reali e riferimenti simbolici, in un insieme di grande eleganza formale, impreziosita da un attento studio anatomico e compositivo.
Le immagini che la pittrice propone sono il risultato di un incisivo lavoro di introspezione, alla scoperta di quei valori pregnanti della nostra esistenza, che sono il frutto di una concezione esistenziale capace di esaltare imprescindibili elementi di purezza e libertà. Attraverso tali elementi il messaggio dell’artista ci guida alla piena consapevolezza di essere parte stessa della natura, nella quale il nostro essere si rispecchia nelle sue variegate dimensioni sensoriali e spirituali. Il profondo ed elegante senso del colore, il segno, ora preciso e analitico, ora strumento incisivo capace di far emergere con pienezza la profonda vitalità delle figure e dei soggetti in genere, rendono i dipinti di Silvia Montomoli suggestivi e interessanti, elementi di estetica godibilità e di profonda riflessione interiore.”

Dott. Vito Cracas


Alla Galleria Il Leone “Arte al femminile”

“… Esterrefatti poi di fronte alla donna con il violino di Silvia Montomoli (Simon), che par quasi trasmetterci il suono di quel violino (suono immaginario espresso in sottili volute azzurre che man mano si dissolvono nel’ etere);…”

Maurizio Stasi

 


 

“ Ho dentro di me tante figure, tante donne, duemila donne. Ho solo bisogno di incontrarle. Devono essere vere , ecco tutto.”

Anna Magnani, indimenticata protagonista del cinema italiano, affermava ,con queste parole ciò che si può ritrovare nella produzione e nella ricerca artistica di Silvia Montomoli, meglio nota al pubblico e alla critica, come Si.mon.

La Vedova Nera , è il titolo dell’opera presentata in Galleria Farini Concept dall’artista che ,ha iniziato il suo percorso spinta dalla passione per l’arte. Seguendo gli insegnamenti,tra l’altro,di maestri carristi,ha persino sperimentato l’arte della cartapesta. Una immersione totale nello studio artistico delle svariate tecniche. A tutt’oggi , inoltre, è anche insegnante, tenendo corsi d’arte.

Naturalmente, l’esperienza e l’eclettismo hanno fatto sì che, negli anni, la produzione di Si.mon si diversificasse , nelle tecniche, nelle scelte formali e stilistiche. Tuttavia un fil rouge esiste, nella ricerca dell’artista, ed è quello che affronta, sotto punti di vista ampi, il ruolo, la psiche ed il corpo della donna. Un universo inesauribile che ,nel mondo dell’arte ha sempre rivestito un’importanza capitale. Se l’opera qui presentata è di recente creazione, in verità, scorrendo l’intera produzione di Si.mon , si può notare come le molte sfaccettature psicologiche e sociali siano state trattate.

Sensualità , dolore, gioia , rabbia, solitudine. E ancora, infanzia, fanciullezza, età adulta, sono quelle che oserei definire le “inquadrature” entro cui l’artista ha analizzato il mondo femminile, assegnando ad ognuna di queste una precisa identità, spesso incompatibili tra di esse ma pur facenti parte delle infinite sfumature femminili. Mediante scelte formali di un figurativismo di stampo realista e iperrealista, pittura e grafica giocano sullo stesso piano rappresentativo, creando composizioni che, spesso, affidano ad un simbolismo psicologico alcuni significati.

Alla funzione descrittiva della tecnica fa da contraltare, nel lavoro di Si.mon, un preciso studio della molteplicità dell’indole e dello spirito femminile. Ne La Vedova Nera, come in altri dipinti afferenti alla medesima tipologia, ritroviamo, nel momento fruitivo, un dualismo tra il dato reale e quello surreale, di evocazione simbolica, dualismo entro cui la composizione magistralmente si fonde a creare un emblematica figurazione che vira tra l’essenziale e l’esistenziale, secondo gradazioni di tipo emozionali. Il contesto entro cui La Vedova Nera è calata, di un ipnotico quanto surreale rosso, innalza la figura femminile ad icona più che a personaggio. Il ragno, presente sul collo della donna, svela reconditi significati simbolici che trovano in esso la tradizione del mito di Aracne, così come risvolti positivi e totemici delle culture aborigene, sino alla tradizione di simbolo negativo di natura occidentale.

Il ragno diventa, in tal modo, nell’immaginario di questa opera, attraverso una traduzione simbolica, l’emblema di tutte le istanze che la donna, storicamente, ha dovuto subire o ricoprire. Tuttavia, l’unicità e la molteplicità insite in essa sono sì vaste da non poter essere ingabbiate in un solo simbolo, e questo, Si.mon lo sa bene.

 

 Dott.ssa   Azzurra Immediato

Storica dell’Arte

Commenti

  1. Jenny dice

    Meravigliosa donna dalla sensibilità eccelsa.
    Nei suoi quadri vedo tutto il suo amore,la sua passione,la sua ricerca,il suo significato interiore,la sua luce personale.
    Che altro dire…..opere magistralmente eseguite e di pura bellezza.
    Jenny

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